Parigi : Caso della macchina di polizia incendiata nel maggio 2016 – Domanda di scarcerazione respinta (16/06/2017)

Venerdì 16 giugno 2017 si è tenuta l’udienza per la richiesta di scarcerazione del compagno imprigionato nel febbraio scorso per la macchina della polizia incendiata nel maggio 2016 sul quai Valmy, a Parigi.

Senza sorpresa, il giudice ha rifiutato la scarcerazione. Gli argomenti della procura si limitano alla sua presenza a manifestazione successive ai fatti che gli sono contestati e alla sua possibile fuga prima del processo; il giudice ha seguito senza battere ciglio, argomentando che il nostro amico non si è mai espresso sul fondo del caso e che c’è il rischio che non si presenti al processo. Tutto ciò giustificherebbe il suo mantenimento a disposizione della Giustizia, cioè in prigione.

Durante uno dei monologhi del giudice, abbiamo saputo che il 27 giugno ci sarà un’udienza che fisserà la data del processo, cosa che, secondo lui, lascia supporre un processo che durerà diversi giorni, alla fine dell’estate.

Quando è stato pronunciato il verdetto, e quando il giudice voleva spiegarci che bisognava restare calmi, la quarantina di persone presenti dentro e fuori della sala ha espresso la sua collera e sono stati scanditi degli slogan. Dopo qualche decina di secondi, gli sbirri si sono fatti minacciosi, abbiamo abbandonato l’aula e ci siamo diretti/e verso l’uscita del tribunale alle grida di “libertà” e “tutti odiano la giustizia”, sotto l’occhio benevolo dei/le numerosi/e imputati/e presenti nel tribunale e quello ansioso dei gendarmi che difendono giudici, procuratori e turisti…

Non lasciamo che la giustizia lavori in silenzio!

Solidarietà contro la giustizia e la polizia!

Libertà per tutti e tutte!

NdT : Anche la domanda di scarcerazione di Kara, la compagna detenuta da più di un anno per lo stesso caso, è stata respinta, il 9 giugno. A quanto pare anche una terza persona sarebbe ancora in carcere, sempre da più di un anno. Per quanto riguarda gli altri 6 accusati dello stesso caso, 5 sono fuori, ma sottoposti a diverse forme di controllo (alcuni di loro dopo carcerazioni più o meno lunghe); l’ultimo accusato è uccel di bosco. Buona fortuna a lui e coraggio ai compas in galera!

[Traduzione: Anarhija.info]

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