Besançon: sostegno a Boris

Il nostro compagno Boris è incarcerato nella prigione di Nancy Maxéville dal settembre 2020 per aver dato fuoco ad un’antenna relè 5G durante il periodo del primo lockdown. In prigione ha ricevuto la visita di un giudice che ha cercato di negoziare una riduzione della pena, ma solo se Boris avesse rinnegato il suo atto, spogliandolo così del suo carattere politico. Questa proposta è stata, ovviamente, respinta da Boris. Così, il 19 maggio, in un atto di vendetta, durante un processo farsa senza avvocato e quasi a porte chiuse, in un paese che si vanta di essere il “paese dei diritti umani”, la giustizia borghese lo ha condannato a 4 anni di prigione, di cui 2 sospesi. L’appello è stato fissato per il 20 settembre.

La mattina del 7 agosto 2021, un incendio è scoppiato nella sua cella. Boris è stato portato all’ospedale di Metz e da allora è in terapia intensiva.

Da Foucault in poi, sappiamo bene che lo scopo del sistema carcerario non è solo quello di “reprimere” e “punire”, ma soprattutto quello di differenziare, ordinare, definire e nominare gli “atti illegali” in modo da garantire la loro “economia generale”. Alla classe dominante non serve solamente la “giustizia”, oltre alle forme storiche di potere e sfruttamento che sono lo stato e il capitale; essa stessa partecipa alla dominazione sociale.

In questo sistema di differenziazione e dominazione, il prigioniero politico è una categoria a parte. È l’avversario politico, colui che mette in discussione e cerca di distruggere non solo il sistema carcerario stesso, ma anche ciò che lo stato definisce “legale” o “illegale” e il suo dominio sociale. Si tratta allora di reprimere ancora una volta lo Stato, schiacciando in un modo o nell’altro ogni prigioniero politico. Ma così facendo, lo Stato e i suoi meccanismi commettono un errore: lo riconoscono come prigioniero politico, mentre fino ad allora hanno fatto di tutto per negare la natura politica delle sue azioni.

La nostra solidarietà al prigioniero politico anarchico Boris, forza e coraggio!

Testa alta, cuore in fiamme!

Gruppo Proudhon della Fédération anarchiste (Besançon)

 

[Traduzione: Inferno Urbano]

[en français]

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