Attacchi incendiari intorno a Grenoble
Sotto-vita o insubordinazione?
Ogni giorno della tua vita, il tuo corpo ti dice qualcosa. E il tuo corpo non puó mentire.
Lo senti, il rumore dei motori, il ronzio dei droni, degli elicotteri? La tensione elettrica dei neon, dei lampioni?
Quante ore al giorno passate davanti allo schermo di una TV, uno schermo di computer? Di tablet? Di smarthphone? Dietro una finestra? Un parabrezza?
Ti disturba che le finestre non si possano aprire? L’aria condizionata risolve questo problema?
Programmi, appicazioni, algoritmi guidano la tua vita?
Quante ore al giorno dormi? E soprattutto, di quale qualità è il tuo sonno?
Hai ancora coscienza degli stimoli che ti circondano?
Come reagisci ai rumori? Alla luce? Al calore? Al contatto?
La musica è un modo di riempire il silenzio oppure di provocare delle emozioni?
Quante delle tue emozioni hanno biogno d’alcool o di altre droghe per esprimersi?
Effettui molti movimenti diversi, con il tuo corpo? Ne scopri di nuovi, di ampiezza nuova?
Che effetto ti fanno le situazioni di passività forzata?
Che effetto ti fanno gli assalti incessanti dei rumori? Delle voci artificiali? Dei video? Degli annunci? Degli slogan pubblicitari?
Quali sentimenti di urgenza permanente ti creano?
Hai bisogno di momenti di contemplazione? Ti ricordi della sensazione che ciò procura?
Fin dove arriva il tuo sguardo? Se si tratta solo di qualche decina di metri, quale stato d’animo pensi che questo provochi?
Che effetto ti fa la folla? Di quanto spazio ha bisogno il tuo corpo? Che effetto ti fa la grandezza della stanza in cui vivi? Il suo numero di angoli retti? Di linee parallele, di forme quadrate, geometriche?
Hai bisogno di vedere il cielo? Di vedere dell’acqua? Di vedere degli alberi? Degli animali?
È per questo che hai un cane? Un gatto? Delle piante nei vasi? Un balcone? Che vai al parco?
Da dove vengono i tuoi alimenti? Qual’è il tuo rapporto nei loro confronti? Pensi che quello che ingerisci ti faccia bene?
Ti ricordi dell’ultima volta che hai mangiato qualcosa che non veniva da un supermecato?
Quanto tempo riesci a passare senza sapere che ora è?
Che effetto ti fa l’attesa? Aspettare nella fila, aspettare nelle code del traffico, aspettare per pisciare, aspettare per imparare a disciplinare i tuoi bisogni?
Che effetto ti fa la repressione dei tuoi desideri? Attraverso la formattazione, la negazione o la frustrazione sessuale, fin dall’infanzia? La paura o la competizione verso le persone del tuo stesso sesso? La sessualità come mezzo di riproduzione/di controllo?
Il piacere è pericoloso? Il pericolo può essere fonte di gioia?
Senti ancora in te, a volte, una natura selvaggia? Una vita animale?
Senti un vuoto, una carenza di senso cosí forte che le parole non riescono ad esprimerla?
Ti senti a volte ad un passo da impazzire completamente?
Non credi che questo avrebbe dovuto essere il segnale?
Nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2020, abbiamo incendiato il ripetitore telefonico di Haute-Jarrie. Almeno due altri ripetitori sono stati attaccati nello stesso momento, intorno a Grenoble.
I ripetitori figurano fra gli intrusi che deturpano i paesaggi. Servono alla comunicazione di massa, presto anche nei luoghi più remoti. Di questi tempi, le strutture della 5G vengono installate a questo scopo.
Le chiacchiere e ciance di massa e il perenne bombardamento pubblicitario svelano il vero vuoto comunicazionale tanto quanto l’assenza di vera comunicazione. Ma non ci possono essere delle vere comunicazioni senza vere “relazioni sociali”. I simulacri di relazioni sociali dei social network ne sono senza sorprese una prova.
Il vuoto esistenziale di un’epoca può essere cosí misurato in relazione, in particolare, all’incessante vuoto comunicazionale che lo riempie.
Ma non vogliamo un mondo in cui la garanzia di poter comunicare a distanza, senza interruzioni e dovunque, viene barattata col fatto di poter essere sorvegliati e controllate costantemente.
Ora, gli imbecilli che si felicitano di un mondo e di una vita “aumentati” non si accorgono – o l’accettano – che essi scambiano una quantità di lacci sempre crescente contro una qualità della vita sempre più spaventosa. Non si tratta d’altro che dell’esistenza vestita degli stracci odiosi della sotto-vita.
Nel mondo della sotto-vita, in più di essere colonizzata dagli esseri umani, coperta di cicatrici asfaltate, in più della distruzione di tante altre forme di vita da essa ospitate, etc., la terra, in tutta la sua estensione, è munita di e incasellata dalle installazioni delle reti di telecominucazione (fra le tante altre). Anche nel cielo, squarciato ovunque dalle numerose traiettorie di trasporti aerei, non ci sono più soltanto delle costellazioni di stelle, ma delle costellazioni di satelliti che attraversano lo spazio.
La radioattività, le onde elettromagnetiche, gli inquinamenti e i virus di ogni tipo sono l’ossigeno sempre più viziato del ventunesimo secolo.
Coscienti di tutto ciò, nulla di strano che questo mondo faccia pensare ad una prigione all’aria “aperta”. Tanto più che l’attuale pandemia ha permesso e permetterà ancora allo Stato di metterci, con il confinamento, nella cella di punizione – certo una detenzione che spesso viene personalizzata.
Per chi ne dubitasse ancora, il sistema carcerale è davvero, quindi, l’aspetto punitivo di questa organizzazione governamentale della vita. Un’organizzazione che porterà presto a sorveglianza e controllo generalizzati delle masse, grazie all’intelligenza artificiale, alle telecamere e smartphone a riconoscimento facciale, il tutto per mezzo delle strette maglie di internet.
Il confinamento ha mostrato bene quanto le telecomunicazioni siano centrali nella vita della “gente”, al punto da accettare di autorinchiudersi.
Mentre alcune persone, con le loro stupidaggini dalla finestra (“corteo”, “manifestazione”…) hanno scelto il suo simulacro, altre hanno propagato (continuato a propagare) la rivolta, con scritte sui muri, vetri spaccati, attacchinaggi, sabotaggi, incendi…
Perchè quale scelta ci resta, in questo mondo?
Quella della sotto-vita, in cui le proeoccupazioni sono il nuovo gadget da acquistare, la nuova App da scaricare?
O quella dell’insubordinazione e della rivolta, le cui preoccupazioni sono le esperienze sensibili vissute in accordo con le proprie idee, la realizzazione individuale, liberata da una massimo di lacci sociali…?
Non sottomettersi significa sottrarsi a questa sotto-vita.
Dei pipistrelli che trasmettono il fuoco
Nota: I giornali dicono che nella notre fra il 17 e il 18 maggio, tre ripetitori sono stati incendiati sui comuni di Jarrie, Seyssinet-Pariset e Herbeys, nelle montagne intorno a Grenoble. I primi due appartengono a Télédiffusion France, che trasmette i canali di TV e radio, ma le antenne toccate ospitavano anche dei ripetitori telefonici. Questa è la seconda volta in poco più di uanno che il ripetitore di Jarrie viene incendiato (a questo link la rivendicazione della precedente azione contro la stessa struttura).
[Traduzione: Insuscettibile di ravvedimento]