Aggiornamento su Gabriel e novità repressive in Italia

reçu par mail / jeudi 30 janvier 2020

Lunedì 27 gennaio è iniziato in terra portoghese il processo contro il nostro compagno, prima fase durante la quale è emerso in sintesi quanto segue.

– Portogallo per ora ha accettato la paralisi dell`estradizione nello stato spagnolo e la difesa ha circa 20 giorni di tempo per aggiungere la documentazione che supporti ulteriormente l`importanza della non-estradizione.
– La difesa ha impugnato immediatamente il computo della pena residua che lo stato spagnolo pretende applicare al nostro compagno, ossia 16 anni! Senza entrare eccessivamente in dettagli giuridici, si evince dalla documentazione che giustifica tale computo, che si tratta di una « vendetta legale » (ma quale vendetta di stato non lo è?).
– Per ora Gabriel rimane detenuto presso la Polizia Giudiziaria di Porto in attesa di ricomparire davanti al giudice più o meno a metà febbraio. Può ricevere visite a giorni alterni da parte di chiunque. Sta bene ed è forte, combattivo, determinato e ironico come sempre!

La stessa mattina di lunedì 27 gennaio sono state perquisite le case della madre, del padre, della sorella e del cognato di Elisa Di Bernardo con l`obiettivo di sequestrare materiale informatico. La procura di Brescia ha emesso infatti l`ennesimo 270bis per Elisa e Gabriel accusandoli di appartenere ad una cellula eversiva con base e appoggio internazionale (trema Terra, trema!). Questa nuova (ma vecchia, trita e ritrita) ondata repressiva, non facilita ovviamente la situazione giuridica di Gabriel e la stampa di regime dei tre paesi ha già fatto il suo dovere esaltando la stretta collaborazione investigativa tra Italia, Spagna e Portogallo.

Ai cagainchiostro, marionette dei nostri nemici storici, il loro dovere… a noi il nostro dovere rivoluzionario (e che ognunx lo chiami come vuole, je je).

Seguiranno aggiornamenti.

GABRIEL LIBERO!
TUTTX LIBERX!
VIVA L`ANARCHIA!

 

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