Apprendiamo con gioia della scarcerazione del compagno anarchico Ivan Alocco!
Il compagno era stato arrestato un anno fa, l’11 giugno 2022, dalla Sous-Direction Anti-Terroriste (SDAT) della direzione centrale della polizia francese per un’indagine inerente alcuni attacchi incendiari, avvenuti a Parigi e a Montreuil tra gennaio e giugno dello stesso anno, contro veicoli di Enedis (dipendente da EDF, Électricité de France), della SFR (Société Française du Radiotéléphone), del quotidiano l’“Est Républicain”, di pertinenza di corpi diplomatici e contro un’automobile di lusso. Ricordiamo inoltre che a partire da ottobre Ivan ha intrapreso due lunghi scioperi della fame in solidarietà con Alfredo Cospito (il primo, di 35 giorni, dal 27 ottobre al 1° dicembre e il secondo, di 32 giorni, dal 22 dicembre al 23 gennaio).
Qui di seguito il testo del compagno a proposito della scarcerazione (sussistono ancora una serie di restrizioni cautelari).
Ivan è uscito di prigione (Francia, 12 giugno 2023)
Sono uscito di prigione il 12 giugno.
La GIP ha emesso un’ordinanza di libertà vigilata.
Le restrizioni sono:
— divieto di andare nella regione Île-de-France;
— divieto di uscire dalla Francia metropolitana;
— firme in gendarmeria una volta a settimana;
— devo depositare il passaporto e la carta d’identità alla cancelleria del tribunale.
La decisione della GIP di lasciarmi uscire di prigione, abbastanza sorprendente, visto che ancora recentemente si era opposta ad una richiesta di scarcerazione, è forse dovuta alla sua volontà di “coprire” l’incompetenza della giudice delle libertà. Le mie avvocate hanno infatti presentato un ricorso in cassazione per un vizio di procedura, riguardo all’ultimo rinnovo della detenzione preventiva (l’udienza del 24 gennaio). Se la cassazione avesse accetato tale ricorso, cosa probabile, essa avrebbe confermato che la giudice delle libertà e il suo segretario non sono capaci a leggere…
Per il momento, l’inchiesta rimane aperta.
La settimana scorsa, il 5 giugno, la “squadretta” ELAC della prigione di Villepinte ha perquisito ancora una volta (la sesta in sei mesi) la mia cella. Roba messa sottosopra, uno scaffale autocostruito distrutto e le mie lettere (ricevute) ridotte a un casino (come se l’amministrazione penitenziaria non avesse già avuto tutto il tempo per leggerle e fotocopiarle a volontà). Hanno perquisito quasi solo le mie cose, quasi senza disturbare il mio concellino.
Un secondino si è pure permesso di fare dell’ironia, commentando una scritta sulla porta della cella (“Anarchia – libertà”) con la frase “non contarci”.
Al momento di uscire, la cancelleria della prigione mi ha dato un grosso pacco di posta (delle lettere arrivate a partire da inizio maggio e quelle che io ho scritto nello stesso periodo), che “aspettava”.
C’era pure un pacchetto che è arrivato il 22 luglio 2022 (con dei periodici anarchici e dei libri in italiano) e che la direzione della prigione aveva deciso di non rimettermi…
Una forte ringraziamento a tutte quelle e quelli che mi sono state accanto in questo periodo difficile.
Grazie alla Cassa Antirepressione delle Alpi Occidentali e alla Cassa di Bure per il sostegno finanziario.
Un pensiero per tutti/e i/le compas (e anche tutti gli altri) che restano in prigione.
Morte alla galera, morte allo Stato!
Viva l’Anarchia!
Ivan
per contatti: dufondduplacard[at]riseup.net
Traduzione: La Nemesi