Nelle prime ore del 22 gennaio, in rue du Général Bizot, a Parigi, abbiamo incendiato un furgone della Enedis, filiale dell’impero nucléare EDF [l’Enel francese – ricordiamo che circa il 70% dell’energia elettrica prodotta in Francia viene dalle centrali nucleari; NdT]
Questa piccola azione può sembrare derisoria, rispetto ad un gruppo industriale talmente grande, ma poco importa, almeno avremo provato a non limitarci a delle chiacchiere, e ad ogni modo questo tipo d’argomenti non fa che spingere alla rassegnazione. Attraverso questo gesto e queste parole, i due sono indissociabili, speriamo anche motivare altre persone a passare all’azione. Quelle e quelli che vogliono agire nel senso dell’emancipazione individuale e collettiva, perché vedono non solo che questa società tecno-industriale corre verso il disastro ecologico, ma anche che le “soluzioni” che ci vengono proposte vanno tutte nella direzione di un maggiore asservimento individuale.
E che le nostre piccole scintille possano infine dare fuoco alla prateria!
Un abbraccio a quelle e quelli che lottano, in particolar modo contro il nuclerare. Un pensiero per le nostre compagne e i nostri compagni in galera, fra di loro Alfredo, anarchico italiano che ha sparato ad un nucleocrate.
Alcuni/e anarchici
[Traduzione: Il Rovescio]