Come parlare a questo cinghiale di investimento durevole? A questa cerbiatta orfana di riciclaggio di rifiuti tossici? Come dire alla montagna sfigurata che ne valeva la pena, che avevamo davvero bisogno di quel raccordo stradale a quattro corsie? Come onestamente rassicurare quelle migliaia di alberi esangui ammassati come in una fossa comune? Questi uccelli, questi pipistrelli confusi, disorientati, resi pazzi affinché lo Wifi passi ovunque sulla 4G? Cosa puo’ fregargliene a questo lupo solitario ed affamato che tu fai la raccolta differenziata? Secondo te cosa ne pensava questo cadavere di cucciolo di volpe del progresso? I rari spazi in cui ci si sentiva bene li avete rasi al suolo per farne dei campi, dei vigneti o dei mobili Ikea. Il bosco lo avete ridotto in briciole affinché i vostri camion vadano più veloce, le montagne le avete bucate da tutte le parti per non dover camminare fra due discese di sci. Poi avete impalato quello che restava del cadavere con delle pale eoliche per lavarvi la coscienza. L’acqua del ruscello è inquinata a causa delle migliaia di schiavi che fate pascolare sugli altipiani.
E noi, in tutto cio’? Questo mondo ci condanna a morire di fame o a morire di noia. Noi dovremmo essere complici della nostra stessa alienazione. Dovremmo sottometterci. Dopo tutto, ci sono la Champion’s League e le elezioni, alla TV. Dovremmo accettare di essere delle ragazze o dei ragazzi, con tutta la merda e la morale che questo implica. Dovremmo essere docili e riconoscenti per il sussidio sociale e i medicinali. Se vogliamo cambiare la società, possiamo ! Abbiamo le petizioni, la libertà d’espressione, le manifestazioni cittadiniste e l’opinione pubblica. Cos’abbiamo da lamentarci? Dovremmo essere ragionevoli, pazienti e consequenti. Per il nostro bene. E se i problemi ci sommergono, possiamo sempre sfondarci di sostanze per dimenticare che a seconda del luogo in cui nasciamo diventiamo una schiava per mezzo di piu o meno violenza. Che in ogni caso nulla cambia e che non abbiamo scelta.
Per l’appunto, in questi tempi abbiamo fatto delle scelte. La scelta di attaccare l’impresa Liotard, che distrugge fiumi, montagne, alberi, fauna e flora, giocando al greenwashing e al riciclaggio partecipativo.
Per questo abbiamo piazzato 6 dispositivi incendiari (bottiglie da 1,5 litri riempite di benzina e con delle candele e munite di un semplice ritardatore (un cubetto di diavolina attaccato con del fil di ferro)) sotto 6 diversi camion. Abbiamo anche sabotato una scavatrice e piazzato della diavolina sotto diversi veicoli della società, ma sfortunatamente, sorpresi da una guardia giurata, non abbiamo potuto far divampare gli incendi.
Precisiamo che se non ce la siamo presa con la guardia giurata, non è per seguire una qualunque regola o per rispetto per la vita, ma per la mancanza di mezzi. Pensiamo che attaccare fisicamente le persone che collaborano alla distruzione di questi ambienti sia una cosa buona.
La prossima volta saremo armati…
Abbiamo anche attaccato un ripetitore telefonico (con gli stessi dispositivi incendiari, piazzati fra le guaine dei fili e le scatole elettriche) e invece questa volta quando siamo partiti un bell’incendio si propagava lungo i cavi elettrici.
Con delle carte, una buona preparazione, l’immaginazione, con della benzina, dei coltelli, delle pinze, degli accendini, con i nostri limiti, le nostre paure e le nostre eccitazioni, con le nostre rabbie e le nostre determinazioni.
Durante queste folli notti abbiamo spesso pensato al compagno di Montreuil [arrestato il 7 febbraio con l’accusa di aver partecipato all’attacco di una macchina di polizia finita incendiata, durante una manifestazione spontanea, a Parigi il 18 maggio 2016; NdT] e al compagno Damien. Voi correte con noi per le montagne e respirate la vita.
Vi mandiamo della forza e del coraggio.
A presto, da una parte o dall’altra.
Allo stesso modo, un piccolo pensiero per le individualità che compongono la Wildfire Cell in Germania, ci sono piaciuti i vostri attacchi ed il vostro comunicato ci ha toccati/e (in special modo la vostra posizione riguardo l’utilizzo o meno di sigle, d’identità e di cellule).
Anche per i/le gioiosi/e incendiari/e di ripetitori telefonici in Italia.
Per la propagazione delle notti incendiarie.
Né ottimismo, né rassegnazione.
P.J.S.G.I
Plus-Jamais-Sans-Gazeuze-Incorporation.
[Corporazione-mai-più-senza-spray-urticante]