Il compagno Errol è stato rapito dalla polizia greca questa mattina presto (19/12) dalla sua cella d’isolamento, nel campo di prigionia d’Amygdaleza. Lo hanno messo in un furgone per i trasferimenti per prigioniere/i, ammanettato, con il pretesto che lo avrebbero portato all’ospedale per fare un tampone per il Covid per concludere il suo periodo di isolamento. Evidentemente una menzogna senza ritegno, perché, in realtà, è stato portato direttamente all’aeroporto. Là lo aspettava un’unità di sbirri anti terrorismo (uniforme tutta nera, passamontagna integrale, grosse pistole alla cintura ) che lo hanno violentemente scortato, per non dire trascinato, sull’aereo. Ha resistito come ha potuto, prima e durante, gridando per allertare i/le passeggere/i ma era già troppo tardi e nessuna/o di loro ha abbozzato il minimo movimento.
Nessun avvocato e nessuno dei suoi cari è stato avvertito della deportazione. 4 sbirri in borghese specializzati nelle espulsioni hanno viaggiato con lui su un volo di Aegean Airline e lo hanno consegnato alla PAF (polizia di frontiera francese) una volta arrivato a Parigi. Gli sbirri dell’aeroporto gli hanno fatto qualche domanda ma lui è restato in silenzio. Gli hanno detto che non avevano mai visto una procedura del genere, con assenza di comunicazione con gli avvocati o la famiglia, nemmeno per dei terroristi.
(scritto all’assemblea di solidarietà per il compagno Errol a Atene)
[Traduzione : Il Rovescio]