Ci fa piacere constatare che di questi tempi numerosi simboli dello Stato e del capitalismo vengono attaccati, che delle collere si trasformano in atti. Anche se le loro origini entrano a volte in contrasto con le nostre idee e sappiamo che non abbiamo alleati/e ovunque, è sempre bello vedere incendi in città e in campagna.
Un pensiero per quelli/e che approfittano di questi momenti per devastare senza moderazione e senza rivendicazioni. Un altro per quelli/e che non aspettano tali occasioni per spaccare tutto.
Anche noi abbiamo lasciato andare le nostre rabbie, incendiando la chiesa Saint Jacques a Grenoble.
Ci sembra importante non dimenticare le autorità morali, nelle nostre analisi e nei nostri attacchi dei diversi aspetti del potere.
Che tutte le persone che si sentono lese a causa di questo attacco si rendano conto della nostra collera ed assumano le conseguenze del loro ruolo nella propagazione e nel sostegno ad ideologie che tendono a controllare le nostre vite, i nostri corpi e le nostre emozioni. Se le fiamme dell’inferno vi hanno scaldato le dita dei piedi, mentre distruggevano il vostro infame locale, nulla di grave: Dio ve lo restituirà cento volte!
Non facciamo differenze fra la Chiesa ed altre religioni, anche se teniamo a mente il fatto che siamo in un paese particolarmente ben disposto nei confronti della chiesa cristiana.
Prendendocela con un dogma religioso, o uno dei suoi simboli, vogliamo partecipare a delle riflessioni più ampie sulla nostra capacità a creare dei dogmi e a sacralizzare dei concetti, delle idee, delle attitudini o delle identità.
Un ultimo pensiero per le persone toccate dalla repressione, che esse si trovino nella sua linea di mira o si tratti di persone solidali, e che si ritrovano nella nostra azione e nelle nostre parole.
Dei cortocircuiti[1]
NdT : i giornali avevano detto che la causa dell’incendio era “al 95%” accidentale, supponendo un corto-circuito…
[Tradotto da Anarhija.info]
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