Le figaro / mercoledì 12 marzo 2014
La Francia non riesce a lottare efficacemente contro questo fenomeno criminale, diversamente del suo vicino anglosassone. L’Observatoire national de la délinquance et des réponses pénales [ONDRP, Osservatorio nazionale della delinquenza e delle risposte penali, NdT] punta i riflettori sul fenomeno criminale degli incendi di autovetture. Innanzitutto, il suo più recente studio stabilisce che 34.441 veicoli sono stati incendiati in Francia l’anno scorso. Secondo questo ente, però, il Ministero dell’Interno, che rivela le cifre, non dice tutto, perché questo totale copre solo le procedure aperte da polizia e gendarmeria. “Alcune procedure si riferiscono a più di un veicolo, in particolare veicoli colpiti dalla propagazione delle fiamme”, glossa Christophe Soullez, direttore dell’ONDRP.
Ad ogni modo, viene registrata una regressione statistica di questo tipo di incendi. Se li si compara al 2007, primo anno preso in considerazione da questo studio, la diminuzione registrata è del 25%. Tendenza corroborata, dal 2010, anche dalle assicurazioni, che comunque hanno contato quasi 44.000 fatti, e dai pompieri, che, da parte loro, dichiarano più di 58.000 interventi in un anno. […]
Per Christophe Soullez, “vi è, è evidente, un’inclinazione francese alle violenze urbane, di cui gli incendi di veicoli sono un indicatore ricorrente”. Le ragioni di tali atti sono molteplici: “messaggi anti istituzionale, vendetta, semplice gioco, incendio per distruggere un veicolo rubato che è servito alla commissione di un reato” ricorda. Anche le truffe alle assicurazioni entrano in gioco, ma, secondo lui, “i rari studi sui fatti elucidati dalla polizia sembrano indicare che questa parte dovuta a frode resta marginale”. […]
[Traduzione (parziale) : Attaque]