reçu mar mail / jeudi 14 septembre 2023
Quattro arresti domiciliari con restrizioni nelle visite, nelle comunicazioni e il braccialetto elettronico, cinque obblighi di dimora con rientro notturno dalle 19:00 alle 07:00 (tra cui uno successivamente aggravato in arresti domiciliari), a fronte di una richiesta di dieci arresti in carcere; perquisizioni domiciliari e nei confronti del Circolo Culturale Anarchico “Gogliardo Fiaschi” e di una tipografia commerciale a Carrara; ingenti sequestri di giornali e pubblicazioni anarchiche e rivoluzionarie… Questo l’esito dell’operazione repressiva Scripta Scelera dell’8 agosto scorso contro il quindicinale anarchico internazionalista “Bezmotivny”. Una “retata chirurgica” contro un giornale che nell’arco di tre anni ha pubblicato analisi e riflessioni volte all’approfondimento critico della realtà sociale, oltre che testi rivendicativi e informativi inerenti azioni di attacco contro strutture e figure dello Stato e del capitale, responsabili di ogni forma di sfruttamento e oppressione sociale.
Dopo la canea mediatica e le roboanti dichiarazioni se permettete abbiamo anche noi qualcosa da dire.
Non ci stupiamo di operazioni come questa. Da quando l’anarchismo è emerso – non a partire dalle dotte astrazioni di qualche filosofo, ma dalle esperienze rivoluzionarie, dalle aspirazioni degli oppressi – i giornali degli anarchici sono stati colpiti. Gli Stati hanno una lunga storia di stragi, torture, assassini, migliaia di anni di carcere contro i rivoluzionari. Noi abbiamo lo slancio del sogno e il rischio dell’azione, la determinazione della volontà e la forza della necessità. E andiamo avanti per la strada intrapresa… Se ne facciano una ragione inquisitori e illustri magistrati, al di là e contro ogni censura e repressione continueremo a gioire ogni qual volta questa realtà sociale autoritaria viene attaccata, incrinata nelle proprie certezze, turbata dal fragore della rivolta.
Di fronte a un presente sempre più tetro – il baratro della guerra globale, la miseria, il disastro ecologico generalizzato, le tecno-scienze, le manovre politico-economiche sempre più repressive sul lavoro, alle frontiere, contro la gioventù – lo Stato necessita di correre ai ripari, cercando di debellare il “nemico interno”: gli sfruttati che non abbassano la testa, quanti non si rassegnano a questo stato di cose, chi continua a coltivare con il pensiero e l’azione la trasformazione rivoluzionaria del presente.
Non ci scoraggiamo! Con la coscienza della solidarietà rivoluzionaria e internazionalista con i proletari e gli sfruttati di tutto il mondo, continueremo a sognare, cercando di porre le basi e di contribuire alla distruzione dello Stato, del capitale, di ogni autorità.
…non ci faremo né zittire né fermare
Perseveriamo nel sostenere la giustezza dell’azione rivoluzionaria, contro ogni Stato e contro tutte le guerre dei padroni!