Tolosa/Tarn: Non ci sarà nessuna diga a Sivens

Questa settimana, le notti stellate e la luna piena hanno fatto brillare in diversi luoghi la contestazione contro la diga di Sivens.
Un avvertimento per le imprese e coloro che decidono ella pianificazione del territorio di Sivens [1]. La Camera dell’agricoltura di Tolosa (dove si riuniscono la “FNSEA” [2], produttori di sementi ed altri/e attori/rici del settore agroindustriale) e la sede dell’agenzia che gestisce le acque “Adour Garonne” (incaricata degli studi sui fabbisogni d’acqua dell’agricoltura intensiva) hanno avuto le loro facciate ridipinte, accompagnate da un messaggio chiaro: non ci sarà nessuna diga a Sivens. Nella valle di Sivens, un ripetitore è bruciato, interrompendo le comunicazioni.

Pianificatori, politici/che locali, agroindustriali, produttori di sementi, tutti gridano già alla vittoria, in pubblico: la magia del consenso sembra guidare tutta questa bella gente verso la costruzione di una nuova diga a Sivens: a soli 300 metri dalla zona umida che è stata distrutta e dal campo sul quale le forze dell’ordine hanno ucciso Rémi Fraisse cinque anni fa.
Non avete alcun rispetto né per il vivente, né per i morti!
Mentre gli/le abitanti dell’area e gli/le oppositori/trici cominciano appena a riassorbire il trauma, la ripresa dei negoziati, per servire gli interessi di qualche agricoltore intensivo suona come l’ennesima umiliazione.
Gli attori e le attrici di questo cantiere, mortifero da tutti i punti di vista, riprendono servizio, vantandosi e continuando ad ignorare le voci che vi si oppongono. Non si tratta di qualche specie minacciata che verrà distrutta, si tratta di tutto il sistema che stermina e opprime il vivente nell’interesse di una classe borghese e bianca, che attacchiamo.

TUTTO, gli oppositori alla diga di Sivens rimettono in questione ogni autorità: da quelle elette democraticamente, che impongono i loro progetti inutili, a quelle che impongono un modello agricolo industriale, da quelle che operano alla cementificazione e alla gestione delgi spazi naturali, a quelle che opprimono e sfruttano umani ed animali.

Piene le scatole di fare della pedagogia, basta agroindustria!
Dato che sembrano restare sordi/e di fronte all’opposizione che si esprime ovunque, abbiamo scelto di renderla un po’ più reale, per le imprese e i luoghi di potere che fanno i propri interessi con questo progetto e con tanti altri. Quando le masse gridano che c’è una emergenza, i piccoli gruppi agiscono. E se loro continuano ad ignorare queste grida e questi atti, bisognerà che i responsabili paghino! Questa forza d’opposizione continuerà a diffondersi, con azioni più forti di quelle che sono state fatte queste ultime notti…

Contro la diga e il suo mondo, siamo vivi/e ed organizzati/e!
Resistenza e sabotaggio! La ZAD è dovunque.

Note di attaque.noblogs.org: [1]. Sivens è un’area del dipartimento del Tarn, nel sud della Francia, dove è prevista la costruzione di una diga; l’opposizione a questo progetto ha visto momenti molto duri, come la notte del 26 ottobre 2014, quando, durante degli scontri, Rémi Fraisse è stato ucciso da una granada lanciata da un gendarme. [2]. Si tratta della “Fédération nationale des syndicats d’exploitants agricoles”, sindacato maggioritario degli imprenditori agricoli.

 

[Traduzione : Insuscettibile di ravvedimento]

[en français]

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